L’esperta di neuroscienze Arianna Di Stadio ha recentemente sottolineato un aspetto spesso trascurato ma cruciale della salute uditiva: il suo impatto sulla memoria e sulle funzioni cognitive. Secondo Di Stadio, la perdita dell’udito, specialmente da un solo orecchio e non corretta con protesi acustiche adeguate, può avere conseguenze più ampie di quanto si pensi.
Parlando in occasione della Giornata Mondiale dell’Udito, Di Stadio ha evidenziato che la biauralità, ovvero la capacità di udire con entrambe le orecchie, è fondamentale per il mantenimento delle funzioni cerebrali legate all’udito. La mancanza di trattamento per la perdita uditiva può portare alla degenerazione dell’area cerebrale dedicata all’udito, con possibili conseguenze sulla memoria e sulla neurodegenerazione.
Tuttavia, c’è speranza. Di Stadio ha sottolineato che l’uso delle protesi acustiche, comprese quelle impiantabili chirurgicamente, può invertire questo processo di degenerazione cerebrale, migliorando le capacità cognitive e prevenendo il deterioramento mentale.
La soluzione proposta dall’esperta non si limita all’uso di protesi acustiche, ma include una combinazione di interventi. Suggerisce un approccio che unisce la riabilitazione uditiva, gli esercizi per la memoria e l’uso di molecole anti-neuroinfiammatorie. In particolare, Di Stadio fa riferimento a uno studio del 2022 pubblicato su Frontiers Aging Neuroscience che ha evidenziato il potenziale benefico della PEA ultramicronizzata nel migliorare le funzioni cognitive e uditive.
Infine, Di Stadio sottolinea l’importanza delle relazioni sociali nel mantenimento della salute mentale, evidenziando il ruolo dell’udito nel facilitare queste interazioni. In conclusione, l’esperta ci ricorda che prendersi cura dell’udito non riguarda solo la capacità di percepire suoni, ma ha un impatto significativo sulla nostra memoria, sulle capacità cognitive e sulle relazioni sociali.
Fonte: Ansa